Il risultato tanto atteso dal social di Menlo Park è finalmente arrivato: Facebook ha festeggiato i primi cento milioni di utenti mensili raggiunti in Africa. Un traguardo di notevole impatto per la piattaforma che da tempo sta puntando sui mercati emergenti, quelli ancora fuori dal circuito web, per continuare a espandere ulteriormente la sua creatura e spingere ulteriormente gli introiti grazie alle entrate della pubblicità.
Il boom di Facebook in Africa sembra dar ragione al fondatore Mark Zuckerberg, che ha sempre guardato con grande attenzione alla penetrazione del social in questa parte del mondo, anche per dimostrare la correttezza della sua teoria basata sul principio che la diffusione di internet nel continente nero sia una questione risolvibile con la fornitura di connessione e di servizi.
Per questo, dallo scorso anno Facebook sta investendo grandi risorse, non solo economiche, nel progetto Internet.org, mirato a portare la connessione web dove ancora latita per offrire alle persone l’accesso al mondo della rete e l’opportunità di sfruttare strumenti, servizi e potenzialità ad essa connesse.
E per dimostrare che il continente africano è un banco di prova ideale per progredire nel progetto e soprattutto sperimentare nuove soluzioni commerciali, a fine luglio il social network più famoso del mondo ha lanciato un’app che permette l’accesso gratuito alla rete alla popolazione dello Zambia.
Nell’infografica di Facebook c’è tutto il potenziale del continente nero: 70% della popolazione under 25, cinque milioni di neolaureati ogni anno, una crescita economica prevista del 7% nei prossimi venti anni, un numero di utenti mobili superiore a quello di Europa e Usa messi assieme. E’ sulla base di queste premesse che Facebook ha accelerato e ampliato l’uso dei dispositivi mobili, strumenti prediletti per connettersi al social di Menlo Park dall’80% degli iscritti africani.
Per quanto provvisori, i primi risultati sono piuttosto incoraggianti: “In Africa stiamo assistendo a una crescita esplosiva. Allo stesso tempo, con l’altissimo costo di connettività in molti paesi, i servizi di telefonia mobile devono offrire massima utilità su tutti i dispositivi consumando però la minor quantità di dati possibili, ed è proprio quello che offre Facebook”, dichiara Rob Norman, chief digital di GroupM, la più grande società d’investimento nel settore dei media a livello globale e una tra le prime a investire sull’approdo africano. Una scommessa che sembra avere ha tutti i crismi per essere vinta.