L’e-commerce in Africa è in piena espansione, soprattutto grazie alla rapida diffusione della penetrazione di internet in tutta la vasta regione sub-sahariana. Lo testimonia un nuovo rapporto di McKinsey and Co. nel quale gli analisti della società leader nel settore della consulenza manageriale, entro il 2020, prevedono una crescita di oltre 400 milioni di dollari americani del fatturato delle aziende africane, che avranno il proprio core business connaturato nel commercio elettronico.
Secondo lo studio, questa forma di commercio potrebbe anche influenzare la crescita della classe media in Africa, dando ai consumatori l’accesso a una più ampia gamma di scelta, una migliore qualità e convenienza e prezzi più bassi. Nel 2025, l’e-commerce potrebbe arrivare a coprire il 10% delle vendite al dettaglio nelle più grandi economie africane, che si tradurrebbe in volume di affari di 75 milioni di dollari in acquisti annuali online.
La diffusione di questo tipo di transazioni potrebbe aiutare i paesi meno sviluppati ad uscire dall’isolamento in cui versano e allo stesso tempo favorire l’interscambio commerciale. Internet ha infinite potenzialità sotto questo specifico aspetto e potrebbe supplire alle ben note difficoltà incontrate da artigiani e agricoltori dei Paesi con basso indice di sviluppo a raggiungere i mercati globali.
I costi di immagazzinamento, stoccaggio, spedizione sono proibitivi per le popolazioni povere, senza contare i danni arrecati allo sviluppo economico interno dalle barriere commerciali imposte dai paesi industrializzati.
Di conseguenza, attraverso l’e-commerce sarebbe possibile rimuovere molti dei costi e degli ostacoli associati ai sistemi di distribuzione tradizionali, contribuendo ad avvicinare produttori e consumatori.
Per valutare l’impatto del commercio elettronico nell’economia di un singolo paese, McKinsey ha creato l’indicatore iGDP, che permette di misurare quanto la percentuale di e-commerce contribuisca al Pil di un paese.
Africa Internet Group (AIG), il gruppo internet leader nel continente con 71 società attive in 26 Stati, ha valutato i primi sette paesi per lo sviluppo tecnologico e la crescita di e-commerce nella regione, con l’aiuto di studi indipendenti, ricerche e indagini sul campo che per mezzo dell’iGDP hanno fornito un quadro realistico di come l’e-commerce influisca sull’economia di una nazione.
Il primo fra i sette paesi africani leader nell’e-commerce è il Senegal, che registra un iGDP pari al 3,3% e di recente ha sviluppato il progetto JJiguene Tech, un hub tecnologico femminile che incoraggia le donne a entrare nel mondo dell’Information Technology (IT) attraverso la rete, la formazione, il tutoraggio e la condivisione della conoscenza.
Subito dopo il Senegal, con un iGDP del 2,9%, c’è il Kenia, dove negli ultimi due anni le start-up tecnologiche sono proliferate e, all’inizio del 2014, l’ex presidente Mwai Kibaki ha lanciato un progetto da 14,5 miliardi di dollari per costruire l’Africa Silicon Savannah, la risposta africana alla californiana Silicon Valley.
Terzo classificato nella graduatoria di AIG con un iGDP del 2,3% è il Marocco, dove la Primavera araba non è arrivata e si registra una rapida crescita economica. Una crescita sostenuta anche dalla tecnologia, che nel paese nordafricano ha il suo centro nel Technopark di Casablanca, un moderno complesso inaugurato a ottobre 2001 per migliorare lo sviluppo tecnologico marocchino, oltre a rappresentare il nodo di collegamento tra le multinazionali specializzate in IT che operano in Marocco e le loro controllate.
Poi, segue il Mozambico, il primo paese africano a offrire servizi wireless a banda larga tramite WiMax. L’economia dello Stato dell’Africa orientale è proiettata sul mercato tecnologico internazionale come una tra le prime cinque nel continente che hanno registrato progressi significativi nel settore IT, che gli hanno consentito di raggiungere un iGDP dell’1,6%.
Dietro al Mozambico, con un iGDP del 1,5% si classifica la più grande economia africana, la Nigeria, deve il comparto IT è particolarmente fiorente e negli ultimi anni si sono moltiplicati i siti di e-commerce.
La Nigeria è seguita dall’altra nazione economicamente più sviluppata del continente: il Sudafrica, che con un iGDP del 1,4% è molto ricettiva alle opportunità offerte dal commercio tecnologico, soprattutto nella provincia di Western Cape, dove sorge la città di Stellenbosch, conosciuta come la Silicon Valley sudafricana.
Sebbene il Ghana sia l’ultimo dei top seven, con un iGDP del 1,1%, non è sicuramente da meno dei sei paesi che lo precedono, come dimostra il piano operativo, annunciato nel marzo 2013, dal presidente Mahama di costruire alle porte della capitale Accra un imponente hub tecnologico. Il nome del progetto è Hope City, la Città della speranza, dove sorgeranno sei grattacieli e la torre di vetro e acciaio più alta di tutta l’Africa, per un valore di oltre dieci miliardi di dollari di investimenti e 50mila nuovi posti di lavoro.
E a confermare l’enorme potenziale di crescita relativo al commercio elettronico nella seconda regione con la più rapida crescita al mondo, c’è un altro recente rapporto dal titolo Shop the World curato da DHL, che evidenzia come le società di e-commerce in Africa stiano cominciando a segnare la loro presenza sul mercato. Una fra tutte è Jumia, società di vendita al dettaglio on-line, nata solo due anni fa, diventata in breve tempo il numero uno dell’e-retailer in Nigeria.