Ruanda: ospitare rifugiati genera notevoli vantaggi economici

Un nuovo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences e condotto da un team di ricercatori del Programma alimentare mondiale  delle Nazioni Unite (Pam) e l’Università della California Davis, su un campione di tre campi profughi in Ruanda ha stabilito che l’assistenza umanitaria per i rifugiati ha un impatto decisamente positivo sulle economie locali delle aree di accoglienza, soprattutto quando ricevono assistenza alimentare sotto forma di contante, anziché di cibo.

Lo studio ha valutato l’impatto sulla comunità locale dell’assistenza alimentare fornita dal Pam ai rifugiati congolesi che vivono in tre campi in Ruanda, tramite la realizzazione di centinaia di interviste con i membri della comunità ruandesi, rifugiati congolesi e i gestori delle attività commerciali circostanti, simulando un modello delle economie presenti entro un raggio di dieci chilometri da ogni campo.

Gli studiosi hanno poi confrontato i dati dei campi, dove i rifugiati ricevevanomensilmente buoni in contanti con quelli di un campo in cui venivano distribuite razioni mensili di cibo.

La ricerca ha quindi scoperto che le comunità locali ricevonorealivantaggi economici nell’ospitare campi profughi, indipendentemente dal tipo di assistenza alimentare ricevutadai rifugiati, ma è emerso chiaramente che quellaprestata sotto forma di contante ha una ricadutapositiva maggiore per le persone che vivono nei pressi degli insediamenti.

I ricercatori hanno riscontrato che nel campo di Kigeme, uno dei sei presenti in Ruanda che ospita circa 100mila rifugiati provenienti dalla RdC e dal Burundi, dove durante lo studio i rifugiati stavano ricevendo assistenza sotto forma di cibo, ogni dollarocontante trasferito dal Pam ha aumentato del 120% il reddito reale annuo della comunità intorno all’insediamento.

In altri due campi, quelli di Gihembe e Nyabiheke, dove i rifugiati ogni mese hanno ricevuto trasferimenti di contante invece di alimenti, ogni dollaro ricevuto ha incrementato del 150%-195% l’annol’economia locale. Lo studio ha anche rilevato un significativo aumento del commercio nelle zone entro dieci chilometri da ogni campo rispetto al resto del paese.

Nello studio è spiegato che quando i rifugiati ricevono una razione mensile di scorte alimentari, spesso ne vendono una parte a prezzi al di sotto del mercato in modo da poter racimolare dei soldi per comprare altri generi alimentari, come frutta fresca o verdura.

Quando invece ricevono denaro, non solo hanno una maggiore possibilità di scelta su quello che mangiano, ma aumenta anche il loro potere d’acquisto e di conseguenza la forza del loro contributo all’economia locale. In generale, le comunità che hanno beneficiato maggiormente sono quelle con un più sviluppato settore agricolo chehanno più facilità di vendere i loro prodotti per soddisfare la domanda del mercato.

I dati dello studio aiuteranno il Pam a pianificare le attività di assistenza diretta e rafforzeranno quelletese a identificare le risorse necessarie per continuare ad assistere i rifugiati. Oltre a confermare, i reali vantaggi che l’assistenza diretta comporta sullo sviluppo delle economie delle comunità ospitanti.

Per questo, avvalendosi dei risultati dell’indagine, il Pam ha deciso di fornire sostegno sotto forma di denaro invece di cibo anche per i rifugiati del campo Kigeme. E adesso i ricercatori stanno pensando a un follow-up per misurare l’impatto economico che determinerà la variazione.

Articolo pubblicato su Nigrizia.it

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