La tecnologia mobile guida la digitalizzazione in Africa

«Nei paesi africani l’incremento della digitalizzazione nei settori industriali vale 300 miliardi di dollari entro il 2026. La tecnologia digitale guiderà lo sviluppo del continente e i futuri imprenditori proveranno dai 200 milioni di africani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, i maggiori utilizzatori delle nuove tecnologie». Le previsioni sono contenute nel primo African Digitalization Maturity Report 2017, realizzato dalla Siemens.

Lo studio condotto dalla multinazionale tedesca, tra i leader a livello globale di tecnologie per l’uso efficiente dell’energia, ha analizzato i livelli di digitalizzazione del continente africano, concentrando l’analisi su quattro paesi ritenuti all’avanguardia della rivoluzione digitale africana: Sudafrica, Nigeria, Kenya ed Etiopia.

La valutazione realizzata è stata stilata principalmente sulla base di quattro categorie: la maturità economica, l’ambiente e le infrastrutture ICT per sostenere e proteggere lo sviluppo dell’economia digitale; oltre all’alfabetizzazione digitale, che si concentra sulla dotazione di capitale umano di ogni singolo paese. I risultati ottenuti tengono dunque conto del livello di digitalizzazione raggiunto, che vede primo il Sudafrica, seguito da Kenya, Nigeria ed Etiopia.

Gli analisti della Siemens hanno monitorato la maniera in cui questi paesi lavorano al miglioramento dei processi normativi, legali e allo sviluppo del business per sostenere la digitalizzazione. Nell’ambito della disamina hanno anche valutato, quantificando i relativi costi, la dotazione e la funzionalità delle infrastrutture come l’accesso alla banda larga, la copertura della rete mobile, la diffusione di internet e il tasso di penetrazione della telefonia cellulare.

Il report esamina le ricadute della digitalizzazione nel settore dei trasporti, manifatturiero e in quello energetico, rilevando che la tecnologia digitale ha un potenziale eccezionale per favorire la crescita di questi comparti. Quello manifatturiero è risultato digitalmente più evoluto tra i tre, perché rispetto agli altri due ambiti industriali adotta maggiormente la cultura dell’innovazione tecnologica, implementando al contempo la gestione e l’offerta digitale.

Secondo lo studio, la digitalizzazione e la tecnologia intelligente aprono la strada a nuovi approcci sistemici per accrescere la catena di produzione e sviluppare il manifatturiero, creando valide opportunità per unire il mondo reale e quello virtuale. Lo studio fornisce anche suggerimenti per rendere l’Africa competitiva nell’era digitale, che includono la collaborazione tra i governi, il cambiamento nel modo di pensare tradizionale,
l’attuazione della politica e la creazione di un ambiente favorevole per la condivisione della conoscenza.

L’esempio pratico di come l’innovazione digitale in Africa sia in grado di scavalcare le vecchie tecnologie a una velocità sorprendente, è fornito dall’impatto di internet nel continente, ampiamente analizzato in uno studio pubblicato alla fine di maggio dal titolo Internet for education in Africa. La relazione evidenzia quanto un ambiente di apprendimento informatizzato che sfrutta internet può potenzialmente contribuire a collegare la scuola al lavoro e a migliorare le competenze, che permettono i giovani di accedere all’occupazione.

Mentre l’istruzione si cimenta nell’affrontare la trasformazione digitale, la connettività a internet è cresciuta in modo esponenziale. L’Africa è oggi il secondo più grande mercato della telefonia mobile in più rapida crescita del mondo e in alcuni paesi, tra cui Botswana, Gabon e Namibia, ci sono più abbonamenti mobili che abitanti.

La particolare situazione del continente, per larga parte privo di infrastrutture che consentano l’accesso alle telecomunicazioni, ha fatto si che la telefonia mobile permeasse il territorio molto più rapidamente di qualsiasi altra tecnologia. Ciononostante, il continente ha ancora la più bassa penetrazione di connettività rispetto a qualsiasi altro mercato e i servizi sono ancora agli inizi.

Per aumentare la connettività della macroregione, sono necessarie nuove infrastrutture e anche un coinvolgimento economico da parte dei governi. Mentre dal punto di vista degli operatori, si è già assistito a una tendenza al ribasso sulle tariffe, sia delle comunicazioni che dei prezzi dei singoli smartphone, sempre più accessibili. Una realtà così importante e complessa per lo sviluppo del continente ha bisogno di risposte efficaci e immediate perché è sempre più evidente che non essere connessi alla rete o non avere gli strumenti cognitivi per farlo, significa essere relegati ai margini della società.

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