Un’analisi della BBC Monitoring basata sulla consultazione di 48 fonti multimediali in inglese, francese, arabo e nelle lingue kanuri, hausa e zarma riassume tutti gli attacchi di Boko Haram nel 2016 e 2017. Lo studio rileva quando, come e dove i jihadisti hanno colpito più intensamente. E si avvale anche di grafici, che riassumono in cifre tutta la ferocia del gruppo terrorista, che il presidente nigeriano Muhammadu Buhari si ostina a dichiarare sconfitto.
Non è facile avere una precisa ricognizione dell’attività terroristica di Boko Haram, poiché la disomogenea copertura fornita dai media locali non consente di riportare con la dovuta esattezza il volume complessivo degli attacchi. Per fornire una ricognizione precisa, gli analisti della BBC Monitoring hanno passato al setaccio le notizie relative agli attentati del gruppo jihadista nigeriano pubblicate nel 2016 e 2017.
Da questa accurata analisi, emerge che la Nigeria è il paese che ha subito il maggior numero di attacchi sia nel 2016 che nel 2017, gran parte dei quali sono stati sferrati nello Stato del Borno, dove Boko Haram è nato e ha evoluto la sua minaccia. Dalla comparazione dei dati, emerge che nel 2017 gli estremisti nigeriani hanno realizzato un totale di 150 attacchi, mentre l’anno precedente ne avevano portati a termine 23 di meno.
In entrambi gli anni, Boko Haram ha lanciato il maggior numero di attacchi a gennaio. Ed è interessante notare che i due picchi mensili hanno fatto seguito alle dichiarazioni di sconfitta del gruppo, da parte del presidente nigeriano Muhammadu Buhari. I luoghi dove il gruppo estremista ha colpito con maggiore intensità sono rimasti sostanzialmente gli stessi negli ultimi 24 mesi, durante i quali Boko Haram ha dimostrato di essere ancora in grado di colpire oltre i confini della Nigeria.
Lo dimostrano gli attentati nel nord del Camerun, nella regione di Diffa nel Niger e nella zona del bacino del lago Ciad, tuttearee confinanti con la Nigeria nord-orientale. Nello specifico, nel 2016 la BBC Monitoring ha rilevato ottanta attacchi in Nigeria, 26 in Camerun, tre in Ciad e 18 in Niger. Mentre l’anno scorso la Nigeria ha subito 109 attacchi, 32 il Camerun, due il Ciad e sette il Niger. Le differenze tra i due anni presi in esame per quanto riguarda Camerun e Ciad sono lievi, mentre la Nigeria ha subito quasi trenta attacchi in più nel 2017 e undici di meno il Niger.
La ricerca ha indagato anche sui metodi d’attacco, riscontrando che nel 2017 BokoHaram ha lanciato 90 assalti armati e 59 attacchi suicidi. In tutte e due gli anni, la Nigeria ha registrato più assalti armati (52 nel 2016 e 71 nel 2017) che attentati a opera di kamikaze (19 nel 2016 e 38 nel 2017). Mentre in Camerun il gruppo ha adottato una strategia diversa, sferrando più attacchi suicidi (14 nel 2016 e 20 nel 2017) che azioni armate (8 nel 2016 e 12 nel 2017).
I dati esaminati mostrano un crescente ricorso agli attacchi suicidi, soprattutto in Camerun e in Nigeria. Nel quadro generale, emerge pure che nel 2017 è aumentato il numero delle vittime causate dal movimento islamista: 967 persone uccise contro le 910 dell’anno precedente. La più alta concentrazione di decessi nel 2017 è stata registrata a Maiduguri, epicentro dell’insurrezione, che negli ultimi anni ha raddoppiato la popolazione, ormai arrivata a quasi due milioni.
Un’elevata concentrazione di vittime si è registrata anche nelle località di Magumeri, Konduga, Damaturu e Mubi. Mentre nelle aree ruralile persone continuano a fuggire dalle violenze di BokoHaram. Da evidenziare che negli ultimi due anni, non si sono registrati rilevanti cambiamenti nemmeno nei bersagli scelti dal gruppo, i cui obiettivi primari sia nel 2016 che nel 2017 sono stati i villaggi, le forze armate e le moschee.
Dall’analisi è anche emerso che la tanto conclamata relazione tra lo Stato islamico (Is) e Boko Haram non è ben definita. Solo 13 dei 150 attacchi compiuti dal gruppo nigeriano nel 2017 sono stati rivendicati dall’Is, indicando che i collegamenti operativi tra i due gruppi sono piuttosto labili.
Senza tralasciare, che l’eterogenea composizione di Boko Haram può rendere difficile per lo Stato islamico diffondere proclami di rivendicazione, in quanto non è semplice verificare quale delle tre fazioni del gruppo sia responsabile di un attacco.
Articolo pubblicato su Nigrizia.it