Un nuovo rapporto dell’Istituto di studi sulla sicurezza di Pretoria spiega come il progetto della “Nuova via della seta”, lanciato nel 2013 dal presidente Xi Jinping, sta avendo effetti negativi su un numero crescente di paesi africani. L’analisi rileva che la Cina sfrutta le garanzie sui progetti attraverso un sistema di baratto, che costringe i governi africani a ripagare i debiti con la cessione di risorse e aziende vitali per la propria economia.
Il mastodontico progetto della Belt and road initiative (Bri), meglio conosciuta come la “Nuova via della seta”, lanciato nel settembre 2013 dal presidente cinese Xi Jinping, sta dominando le cronache dei media italiani, sollevando una ridda di polemiche. La motivazione di tanto clamore mediatico e delle conseguenti controversie è racchiusa nel fatto che, con la firma del memorandum d’intesa con Pechino, l’Italia sarà il primo paese del G7 ad appoggiare formalmente la spinta all’investimento globale della Cina.