In Africa, in Asia e in America latina, da alcuni anni tiene banco il controverso tema dell’accaparramento di terre (land grabbing), ovverosia l’acquisizione di larghi appezzamenti, da parte di soggetti stranieri pubblici o privati, per la coltivazione di prodotti destinati al mercato nazionale ed estero. Un fenomeno che dopo la crisi economica del 2008 ha subito una forte accelerazione e che secondo l’International Land Coalition, negli ultimi 10 anni, ha registrato la vendita di 106 milioni di ettari nei paesi in via di sviluppo. Continua a leggere