Nel Botswana si è registrata una buona notizia sul fronte della tutela dei diritti umani: la Corte Suprema ha stabilito che la Legabibo, che dal 2004 opera in difesa dei diritti delle persone Lgbt, possa essere registrata legalmente come associazione, nonostante il governo l’avesse finora impedito. La decisione produce una situazione paradossale dal momento che secondo il giudice Terrence Rannowane, che ha emesso la sentenza, «il divieto di registrare Legabibo non è giustificabile secondo la Costituzione del Botswana e promuovere campagne a favore di iniziative legislative non è un delitto». Continua a leggere