L’ultimo lavoro della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie è un libello di sole cinquanta pagine dal titolo We Should All Be Feminists, Dovremmo essere tutti femministi. Sì “tutti” non “tutte”, perché nella sua nuova definizione «un/una femminista è qualcuno che dice: sì c’è un problema di genere oggi e noi dobbiamo risolverlo, noi tutti dobbiamo far meglio». Ma l’essere (o il diventare) tutti femministi, non può essere scollegato dalla realtà. Dalle realtà. Non può diventare un altro tentativo di globalizzare idee e aspettative. Continua a leggere