Si chiama Kendall Jones, dalle foto sembra una diciannovenne spensierata: la classica cheerleader originaria del giustizialista Texas, che conscia della sua avvenenza e del suo privilegiato status sociale guarda spavalda e sorridente a un radioso futuro. Meglio così, perché in un mondo dove i giovani faticano tanto a trovare un lavoro e una propria identità, vedere le immagini di una ragazza allegra e sicura di se potrebbe servire a incoraggiare tanti suoi coetanei meno fortunati di lei.
In realtà, l’adolescente texana ha il cuore di ghiaccio perché da quando aveva tredici anni, coltiva un hobby particolare: andare in Africa per fare safari durante i quali uccidere per diletto i grossi animali della foresta. Di recente, ha cominciato anche a pubblicare le foto delle sue prede su Instagram, poi riprese su Twitter e ancora diffuse su un profilo Facebook che non sembra però gestito da lei direttamente.
Alcuni scatti la mostrano in posa con zebre e leopardi morti, in altri sorride compiaciuta accanto a elefanti e bufali che ha appena ucciso. Una foto in particolare ha scatenato diverse proteste: quella in cui sfoggia uno smagliante sorriso dietro a un esanime rinoceronte nero, una specie in via di estinzione. La cheerleader però si difende, spiegando che l’animale in questione era vivo e vegeto ed era stato solo sedato da un veterinario.
Se il rinoceronte ritratto nella foto sia vivo o morto, non c’è dato saperlo. Quello che sappiamo è che gli utenti della rete sono sconvolti dalla raggiante ragazza e la considerano malata perché pubblica sulla rete le macabre foto dei suoi trofei.
Per questo, chiedono alle autorità competenti di vietare alla Jones di poter tornare nei paesi africani in cui si è recata per dare sfogo a questa barbara attività che non sarà di certo disprezzata dai 18.500 turisti che ogni anno rimpinguano le casse dei 23 paesi africani che consentono la caccia sportiva, pagando oltre 200 milioni di dollari per uccidere leoni, leopardi, elefanti, facoceri, bufali, impala e rinoceronti.
Contro Kendall c’è anche una petizione online, che in appena dieci giorni ha raggiunto quasi 129mila adesioni, per costringere il social network a rimuovere la sua pagina perché promuove la crudeltà verso gli animali. “Per il bene di tutti gli animali”, si legge nel testo, “chiediamo a tutti gli amanti della natura di firmare, per fermare questo divertimento”.
E dell’odio esploso dopo la pubblicazione delle “oscene” foto è testimone anche @Kenelizjo, un’altra Kendall Jones, che però su Twitter è stata prevedibilmente scambiata per la giovane texana, suscitando un’ostilità smisurata. “Stesso nome, ragazza diversa”, risponde l’omonima a chi la insulta, specificando di non essere mai stata in Africa e di non aver mai sparato agli animali in via d’estinzione.
Kendall replica alle critiche feroci citando un datato studio del National Geographic, che forse andrebbe contestualizzato e che a suo dire sosterrebbe che “il trofeo di caccia può svolgere un ruolo essenziale nella conservazione della fauna africana”.
E a questo proposito Kendall si autodefinisce una persona animata dal desiderio di proteggere e conservare l’ambiente e la fauna selvatica, tanto che ambisce a un programma tutto suo proprio su questo tema. “La natura non è un posto da visitare, è la nostra casa”, si legge sul profilo Fb kendalltakeswild.
Di fronte a una simile affermazione, sorge spontaneo interrogarsi sui modi in cui la giovane cacciatrice si diverte nella sua dimora texana.