Il Burundi sembra essere un tipico caso di dilemma istituzionale. Qui il confronto tra leader e la funzione politica che ricopre si esprime con un rapporto asimmetrico e il potere sembra risiedere nella persona del leader e non nelle istituzioni. Una democrazia, a maggior ragione se recente, non dovrebbe rispettare il principio di istituzioni forti e leader (per quanto preparati e carismatici) “deboli”? Ovvero, che riconoscano il primato della funzione svolta rispetto alla loro personale ambizione?
È quanto il popolo burundese sta provando a promuovere oggi, attraverso manifestazioni per la difesa dello stato di diritto contro il presidente Pierre Nkurunziza. Queste manifestazioni popolari spontanee mirano a fare rispettare la Costituzione, che vieta più di due mandati.
Tra il popolo che non molla e il potere determinato ad andare avanti anche con repressioni violente, nonostante i ripetuti moniti della comunità internazionale, la speranza di pace in Burundi rimane appesa al dialogo proposto dal 25esimo Summit dell’Unione africana, che si è tenuto lo scorso 15 giugno a Johannesburg.
Per discutere di tutto questo, giovedì 25 giugno, alle ore 15,00, presso la sala Aldo Moro della facoltà di Scienze politiche della Sapienza Università di Roma si terrà il seminario: Democrazia (in)voluta? Istituzioni e leadership a confronto: il caso del Burundi, al quale prenderò parte, insieme ad altri esperti, in qualità di relatore.
Locandina seminario sul Burundi