Africa for Norway, video non profit dell’anno

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Il pianista che impersonifica Stevie Wonder

Nel precedente post del 9 dicembre lo avevo definito come un progetto destinato a sfatare le vecchie percezioni dei paesi sviluppati nei confronti del continente africano. Questa nella sostanza la mission della campagna satirica “Radi-Aid, Africa for Norway”, un’iniziativa senza precedenti lanciata dal Fondo studentesco e accademico di aiuto internazionale (Saih), che vede protagonisti gli africani pronti a inviare container pieni di termosifoni per aiutare tanti bambini poveri che muoiono di freddo in Norvegia. Oggi giunge la bella notizia che “Africa for Norway”, è stato eletto “video non-profit dell’anno”.

Il filmato, girato in Sudafrica, ha quasi raggiunto i due milioni di contatti su YouTube, dove ha registrato più di 2.500 commenti, oltre a 16mila like su facebook e 5.000 tweet, è interpretato dal  coro Radi-Aid, una magistrale parodia del gruppo Band Aid, creato nel 1984 da Bob Geldof e Midge Ure con l’obbiettivo di raccogliere fondi per combattere la fame in Etiopia, attraverso la pubblicazione del singolo Do They Know It’s Christmas?

Un’iniziativa per scopi benefici che superò le più rosee aspettative dei produttori. Il singolo divenne il più venduto di tutti i tempi in Inghilterra, superato solo nel 1997, dalla rivisitazione di Candle in the Wind, il personale tributo di Elton John alla Principessa Diana.

Il titolo della canzone “Africa for Norway”, si ispira invece ad un’altra idea di quegli anni, sempre destinata ad aiutare le vittime della carestia in Etiopia, quella di Usa for Africa (United Support of Artists for Africa). Il nome sotto il quale 45 artisti per la maggior parte statunitensi, guidati da Harry Belafonte, Kenny Rogers, Michael Jackson, Stevie Wonder e Lionel Richie, registrarono il singolo We Are the World nel 1985. Il brano che balzò immediatamente in testa alle classifiche sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna nell’aprile dello stesso anno.

La band che interpreta “Africa for Norway” è interamente composta da cantanti di colore, per mettere insieme una band che ricalchi i due gruppi della metà anni ottanta. Anche se, in realtà, gli artisti sono africani realmente trapiantati in Norvegia, appartenenti al SAIH (qui la loro pagina Facebook), che riescono a calarsi benissimo nella parte, compreso un pianista con occhiali scuri alla Stevie Wonder e vocina da Michael Jackson, che si adopera per invitare i neri di tutto il continente (a partire dal Sud Africa, dove il videoclip Radi-Aid, come si diceva una volta, è stato girato) a mandare in Scandinavia apparecchi per riscaldarsi “perché là non hanno il sole che porta il sorriso”.

I due giovani creatori del progetto, Anja Bakken Riise ed Erik Schreiner Evans, hanno spiegato che “volevano ironizzare sulle organizzazioni per il fundraising, che ancora sfruttano stereotipi vecchi di 50 anni, ricorrendo all’utilizzo di modalità offensive, come quella di guardare sempre i poveri e i bisognosi dall’alto in basso”.

Il risultato l’hanno centrato e in poco più di un mese dalla sua uscita “Africa for Norway” è diventato il video dell’anno. E alla fine, i due ragazzi norvegesi, meravigliati dall’inaspettato clamore suscitato dalla loro idea, non hanno resistito alle lusinghe del successo. Invece di fare un passo indietro e lasciare tutta la scena al video, hanno rivendicato la paternità “occidentale” del progetto che una volta tanto vedeva gli africani mobilitarsi per il Nord del mondo.

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