L’Africa terra segreta di ‘Mostri che ridono’

mostri_che_ridono_e1483006774156__1487609067_82129Freetown, la capitale della Sierra Leone, sembra il luogo perfetto per ambientare l’incipit dei Mostri che ridono, l’ultimo rocambolesco romanzo del poeta e scrittore americano Dennis Johnson. L’atmosfera della città africana costruita su un impianto stradale tipicamente americano, con grandi strade perpendicolari, fa da sfondo al rendez-vous tra Roland Nair e Michael Adriko, i due protagonisti del racconto, che danno vita a una cinica, appassionante e crudele spy story africana.

Roland Nair è un meticcio, danese di nascita naturalizzato statunitense, al servizio della Niia, una delle meno note sigle di agenzie di intelligence, che dal nome sembra avere qualcosa a che fare con la Cia ma invece è l’acronimo di Nato Intelligence Interoperability Architecture, una struttura post-11/9 creata per favorire la condivisione delle informazioni tra le nazioni del Patto Atlantico. E il caso vuole che tra i progetti dell’agenzia Nato, ci sia anche la messa in opera di un sistema segreto di comunicazione militare in fibra ottica attraverso sette stati dell’Africa occidentale.

L’agente scandinavo si ritrova così dopo undici anni in Sierra Leone, dove è stato chiamato “ufficialmente” per fare da testimone al matrimonio di un vecchio amico e compagno d’armi ugandese, Michael Adriko, che sta per sposarsi con l’affascinante e statuaria fidanzata americana Davidia St Claire. Nair considera l’Africa senza speranza, ma non esita a tornare nel paese dove, undici anni prima, aveva accumulato un mucchio di soldi durante la guerra civile ed è curioso di constatare se la fortuna si ripresenti due volte nello stesso posto.

Davidia, la promessa sposa, è assolutamente inconsapevole del rischiosissimo intrigo in cui sta per cacciarsi. Il carismatico e crudele Adriko, ex soldato di ventura addestrato dagli israeliani, che ha combattuto in Afghanistan e nelle guerre civili africane, ha disertato i berretti verdi, che sono alle sue calcagna, ma non sembrano essere gli unici perché lo cercano anche i russi, il Mossad e una banda di spietati trafficanti d’armi.

Adriko intende coinvolgere il suo vecchio commilitone Roland in qualcosa di molto più pericoloso di un matrimonio: il traffico di uranio arricchito e la vendita di documenti classificati top secret, che contengono l’ubicazione della rete di comunicazioni della Cia nel continente africano. I tre iniziano così un viaggio allucinante nel cuore dell’Africa equatoriale, tra Sierra Leone, Congo e Uganda, fino alle sorgenti del Nilo, per portare Davidia nei luoghi d’origine del clan di Adriko.

Un lungo itinerario attraverso una terra abbandonata in cui entrambi gli amici faranno di tutto per tenere celati i propri indecifrabili segreti, che saranno rivelati in un complesso gioco di scatole cinesi. Un gioco che si protrarrà fino alla fine, quando i due avventurieri saranno costretti a fare i conti con se stessi, non sotto una nuova luce, ma piuttosto in un nuovo buio.

Il romanzo è uscito in lingua originale nel 2014 con il titolo The Laughing Monsters ed è stato pubblicato alla fine del 2016 da Einaudi con l’ottima traduzione di Silvia Pareschi.

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